L’ultimo report di Eurostat ha portato alla luce un’amara realtà: il 19,5% del totale dei lavoratori non può concedersi una settimana di riposo fuori casa, a causa dell’aumento dei costi delle vacanze, particolarmente dei pacchetti turistici.

Il prezzo medio di un pacchetto di almeno 4 notti ha raggiunto i 2.967 euro, marcando un significativo incremento rispetto al 2018. L’Italia non fa eccezione, con un costo medio di 1.319 euro, considerato eccessivo per molte famiglie. La situazione appare ancor più fosca considerando che in 14 Stati su 27 dell’UE, il costo di una vacanza supera lo stipendio mensile di un lavoratore con salario minimo. 

Il desiderio di evasione e riposo ha però spinto molte famiglie a ricorrere a prestiti. Nel secondo trimestre di quest’anno, la domanda di prestiti finalizzati alle vacanze ha registrato un aumento del 83,3% rispetto al periodo precedente, rappresentando l’2,2% del totale dei prestiti erogati.

Questo dato disegna un quadro preoccupante della situazione economica italiana: un cittadino su tre è costretto a rinunciare alle vacanze o a indebitarsi per concedersi qualche giorno di riposo. Allarmanti le stime della Confederazione europea dei sindacati (Ces) che indicano che 38 milioni di lavoratori europei non avranno la possibilità di godersi una vacanza quest’anno.

L’aumento del prezzo medio di un pacchetto vacanze non è l’unica sfida che stanno affrontando i cittadini italiani: oltre a questo devono far fronte anche ad un incremento dei prezzi dei carburanti e delle bollette della luce.

Per quanto riguarda l’energia, l’ARERA ha stimato che la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° ottobre 2022 e il 30 settembre 2023) sarà di circa 1.150 euro, +7,3% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente. La benzina self-service ha raggiunto la cifra massima di 1,88 euro al litro e 0,78 per il GPL, superando il valore dell’anno precedente prima dell’applicazione dello sconto sulle accise.

Le scorte ridotte di prodotti raffinati negli Stati Uniti e la chiusura di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia hanno contribuito all’aumento del prezzo dei carburanti. Inoltre, l’interruzione del taglio delle accise dal 1° gennaio 2023 ha portato a un aumento generalizzato dei prezzi. In questo contesto, risparmiare diventa ancora più difficile e fondamentale, soprattutto per coloro che stanno pianificando di andare in vacanza.

La situazione critica ha portato la Ces a lanciare un appello all’Unione Europea e ai governi nazionali: è urgente porre fine alla crisi del costo della vita attraverso l’adozione di tasse straordinarie sui super profitti e aumenti salariali adeguati per ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori. La sfida è complessa, ma non si può ignorare il diritto al riposo e al divertimento, diritto fondamentale per la qualità della vita e per il benessere sociale. Le vacanze non possono e non devono diventare un lusso per pochi.

Fonte: Studio ProntoBolletta.

Share:

administrator

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *