Cronaca

Colorado – Donna ritrovata dopo tre anni dalla sua scomparsa: era sepolta a 80 km

Suzanne Morphew scomparve nel nulla tre anni fa, il 10 maggio 2020, durante quello che doveva essere un semplice giro in bicicletta nei dintorni di casa a Salida, in Colorado.

La bicicletta venne trovata lo stesso giorno della scomparsa, durante le ricerche seguite alla denuncia dei familiari. Era abbandonata in un burrone ma di lei non era stata trovata alcuna traccia.

Per lungo tempo gli inquirenti avevano messo nel mirino il marito della donna, Barry Morphew. L’uomo è stato anche arrestato e accusato del suo omicidio un anno dopo la scomparsa, nonostante la polizia non avesse trovato il corpo. Accuse però decadute dopo alcuni mesi, lo scorso anno, per l’evidente mancanza di prove. I pubblici ministeri infatti sono stati costretti a ritirare tutte le accuse contro Morphew dopo che un giudice ha sanzionato l’ufficio del procuratore distrettuale per violazioni dei termini.

Nei giorni scorsi infine l’inattesa svolta. Gli investigatori hanno rivelato di aver trovato i resti del corpo senza vita di Suzanne Morphew a circa 80 km da dove era la sua bicicletta. Un rinvenimento avvenuto per caso venerdì scorso, 22 settembre 2023, mentre stavano indagando su un caso completamente diverso. La donna era stata sepolta in una fossa poco profonda e le sue ossa si erano poi disperse nel corso degli anni, come ha riferito il medico legale chiamato sul posto.

“È un sollievo ma anche una grande sofferenza”, così i familiari di Suzanne Morphew hanno descritto il loro stato d’animo dopo la scoperta del cadavere della donna.

Sui motivi della morte della donna e della sua sparizione, però, resta il mistero. La polizia infatti al momento non ha effettuato alcun arresto e non vi sono indagati. “Anche se localizzare i resti di Suzanne è un elemento fondamentale di questa indagine e un fatto molto importate per la sua famiglia, ci restano molte più domande che risposte”, ha confermato in una dichiarazione lo sceriffo della contea di Chaffee,

“La notizia è straziante. La famiglia ha sempre sperato che potesse tornare nelle loro vite, speriamo ora che si possano individuare i colpevoli” ha dichiarato il legale del marito della donna. L’uomo, dopo la lunga indagine a suo carico, ha intentato una causa da 15 milioni di dollari contro i pubblici ministeri, accusandoli di averlo preso di mira senza alcuna prova.

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