I mondiali in Qatar non sono ancora iniziati ma la polemica è già aperta da qualche settimana.
Domenica prende il via la ventiduesima edizione del campionato mondiale di calcio che quest’anno si svolgerà proprio nel paese asiatico, dal 20 novembre al 18 dicembre 2022.
Il mondiale in Qatar è stato definito il più controverso della storia, non solo perché si gioca per la prima volta in inverno, ma soprattutto per le numerose critiche e accuse mosse nei confronti degli organizzatori.
Prima tra tutte la scelta della location. Il Qatar è uno dei paesi asiatici che viola continuamente i diritti umani e dei lavoratori: basti pensare che, un articolo del Guardian pubblicato il 23 febbraio del 2021, fornisce una stima indicativa del numero di operai morti durante la costruzione delle infrastrutture necessarie allo svolgimento del Mondiale (circa 6.500).
Arretratezza del piano organizzativo, soprattutto per quanto riguarda gli alloggi. Questo l’altro punto su cui si è molto discusso.
Oltre questo, una delle notizie più curiose e sorprendenti sta circolando proprio in questi giorni. Pare che il Qatar stia pagando tifosi di diverse nazionali per partecipare alla coppa del mondo e in cambio fare post positivi sui social media.
Le prime immagini che ci giungono dal paese qatariota mostrano, come ogni mondiale, tifosi in festa che inneggiano per la propria squadra e fanno un tifo sfrenato per le strade delle città. Fin qui tutto normale se non fosse che tutti i tifosi ripresi hanno una connotazione etnica precisa. E non è quella delle nazioni che tifano.
I tifosi provenienti da Argentina, Spagna, Portogallo, Belgio e da altre Nazioni, in realtà non hanno per nulla le sembianze degli abitanti di quei Paesi. Sembrano perlopiù pakistani o nepalesi, forse gli stessi operai sfruttati oltre ogni diritto umano per la costruzione ad esempio degli 8 stadi del torneo.
Si è fatta largo quindi l’indiscrezione che vedeva il Qatar pagare dei “finti tifosi” pur di non ritrovarsi con gli stadi vuoti durante la manifestazione.
Questi tifosi, si dice circa 400, a quanto pare devono rimanere in Qatar per almeno quindici giorni. In cambio riceveranno voli gratuiti, alloggio, biglietti per le partite e 60 sterline al giorno aggiunti a una carta Visa per coprire il costo di cibo e bevande.
L’idea che sta serpeggiando quindi è che sia tutta una finzione. L’obiettivo è quello di mostrare agli occhi del mondo la riuscita perfetta della manifestazione ed un successo internazionale che faccia dimenticare tutte le polemiche sui diritti umani calpestati.