Martedì una docente di sostegno della scuola secondaria di Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, è stata fermata con l’accusa di aver abusato di alcuni alunni. La donna ha 40 anni e deve affrontare accuse di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione a compiere atti sessuali e corruzione di minori. Adesso si trova in carcere. 

L’inchiesta era cominciata dopo che il 16 novembre scorso circa trenta genitori di alunni erano entrati nell’istituto e avevano attaccato fisicamente l’insegnante. Durante l’aggressione era rimasto ferito anche il padre della docente, presente in quel momento e che aveva cercato di proteggerla.

Stando alle prime ricostruzioni, quel giorno i genitori avevano richiesto alla dirigente dell’istituto di rimuovere l’insegnante poiché avrebbe mostrato comportamenti inappropriati verso i loro figli.

La preside aveva chiarito che non poteva adottare un provvedimento simile senza un’indagine approfondita: a quel punto la situazione era peggiorata, tanto da rendere necessario l’intervento dei carabinieri. Nei giorni successivi all’esterno della scuola erano stati affissi alcuni striscioni con frasi. Sui social, tra i profili e i gruppi dei residenti di Castellammare, era anche iniziato a circolare post riguardante abusi perpetrati da un’insegnante della scuola media, ma fino a martedì non erano giunte conferme. In effetti, pareva che le accuse fossero infondate e che tutto fosse iniziato da un tentativo di vendetta non erano giunte conferme. In effetti, pareva che le accuse fossero infondate e che tutto fosse iniziato da un tentativo di vendetta contro l’insegnate, responsabile della sospensione di uno studente.

Tuttavia, martedì la donna è stata fermata, dopo le denunce alla procura di Torre Annunziata presentate dai genitori coinvolti nell’aggressione. Stando a quanto riportano le indagini, la donna, che era l’insegnante di sostegno di uno dei ragazzi coinvolti, avrebbe realmente iniziato a molestare gli studenti nell‘ottobre del 2023.

In base alla ricostruzione fornita dalla procura, l’insegnante avrebbe frequentemente portato alcuni alunni nella sala computer dell’istituto durante le lezioni: in tale situazione avrebbe mostrato loro video pornografici formulato domande invadenti sulla vita sessuale degli studenti, spingendoli anche a seguire atti sessuali tra di loro. L’insegnante avrebbe anche sfruttato sessualmente un allievo. 

La docente attualmente si trova nel penitenziario femminile di Benevento.

 

 

 

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