Almeno 56 morti e 57 dispersi. Questo il bilancio del catastrofico incidente ferroviario di Tebi presso Larissa, in Grecia, avvenuto nella notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo.
A scontrarsi un treno passeggeri che viaggiava da Atene a Salonicco (con a bordo 350 persone, tra cui numerosi studenti universitari che tornavano a casa dopo un fine settimana prolungato per il Carnevale) e un treno merci.

I treni viaggiavano a grande velocità perché non sapevano che l’altro stesse arrivando e l’impatto è stato così grave che non è rimasto nulla delle prime due carrozze dopo l’incidente.
I vigili del fuoco hanno spiegato che tre vagoni sono deragliati a Larissa, nel centro del Paese, dopo lo scontro tra il treno merci e il convoglio. Uno dei vagoni ha preso fuoco e diverse persone sarebbero rimaste intrappolate per ore.

A causare l’incidente è stato molto probabilmente l’errore del capostazione di Larissa, 59enne, che è stato arrestato dopo aver ammesso il proprio errore umano: avrebbe infatti indirizzato il treno sul binario sbagliato non rendendosi conto dell’errore fino al momento dell’incidente. Era stato nominato capostazione pochi mesi prima della tragedia.

La terribile notizia ha fatto subito il giro del mondo, arrivando anche in Puglia.
E’ stato impossibile per i pugliesi non rievocare alla mente la tragedia ferroviaria avvenuta il 12 luglio 2016 al km 51 della ferrovia Bari-Barletta, nel tratto compreso tra Andria e Corato. Quel maledetto martedì morirono 23 persone e ne rimasero ferite 57.

Tante le similitudini con quello accaduto qualche giorno fa a Larissa. Anche in quel caso avvenne uno scontro frontale tra due treni.
Nonostante la tragedia del 2016 avvenne su un binario unico, mentre in Grecia i binari sono doppi, ciò che accomuna maggiormente i due eventi è il sistema di controllo dei treni che, in entrambi i casi, è ancora manuale. Il traffico ferroviario infatti viene regolato tramite telefono dai capi stazione, che danno il via libera al passaggio dei convogli.

Il distanziamento dei treni tramite consenso telefonico, detto blocco telefonico, è una procedura vetusta, considerata sicura ma molto rischiosa, in quanto si affida esclusivamente alla comunicazione umana. Essa è ancora usata su numerose linee ferroviarie nel mondo.



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