Una nuova sparatoria agita la corsa elettorale negli Stati Uniti. Due mesi dopo essere scampato all’assassinio, sembra che Donald Trump sia stato di nuovo coinvolto in un attentato fallito nei suoi confronti. Tutto è successo ieri, 15 settembre, alle ore alle 13,30 ora della Florida (le 19,30 ora italiana) sul campo da golf di proprietà dell’ex presidente proprio mentre lui si trovava all’interno, nel complesso di West Palm Beach, in Florida.
Nascosto tra i cespugli in prossimità del Trump International Course a West Palm Beach, il sospettato stava osservando Trump mentre giocava a golf come faceva ogni domenica. Quando l’ex presidente è arrivato alla buca numero 5, a una distanza di circa 350-450 metri dall’attentatore, un agente della sicurezza ha individuato la canna da fucile e ha sparato in quella direzione come “misura precauzionale“. Trump è stato spostato dalla scorta.
L’attentatore è fuggito, ha raggiunto un’auto, scura di marca Nissan, ma è stato fermato dalle pattuglie dello sceriffo della contea. Durante il suo arresto, non ha combattuto e non aveva armi con sé. Tra le siepi dove si era nascosto sono stati ritrovati un fucile “di modello AK-47” con binocolo, due zaini con munizioni e una mini telecamera GoPro. È ancora da chiarire l’identità dell’aggressore, se si tratti di un individuo agendo da solo o se sia stato aiutato da qualcuno.